Ero molto giovane quando decisi di non tornare in Italia e rimanere a Playa Zipolite, era il febbraio del 2001 e io avrei compiuto 24 anni in agosto.
Ero arrivata con degli amici e non avevo preso l’aereo di ritorno, sconvolgendo tutta la mia famiglia in Italia.
Un viaggio di due settimane in Messico, è durato un anno prima che tornassi in Italia.
Il mio ritorno in Italia però durò solo un mese e mezzo per riprendere subito l’aereo di ritorno per la mia amata spiaggia.
Sarà dal mio ritorno che con Pablo prendemmo in gestione tutta la Palapa compreso il ristorante che gestivano sua madre e sua sorella.
Gestione poco convenzionale degli ospiti
Avevo imparato a vivere come una del posto, sempre sulla spiaggia, scalza con pochi abiti e in convivenza con i personaggi più disparati.
Come vi ho accennato nei due articoli precedenti che trovi nella sessione Blog del Menù, Vita da Host, la mia storia, l’affitto delle hamacas come posto letto non contemplava la richiesta di documenti. Chiunque veniva e alloggiava nel completo anonimato. A volte stavano una notte e neanche ne conoscevamo i nomi.
Per gestire i pagamenti, sapere la data di arrivo, chi ancora doveva pagare e chi aveva pagato, avevamo un quaderno sul quale scrivevamo le indicazioni per riconoscere a chi ci riferivamo. Cose del tipo :
- Il ragazzo con il cane
- la coppia di svizzeri
- quello della moto
Ci siamo capiti no?
Anche perché c’erano alcuni momenti di calca che anche volendo se non associavamo l’ospite a qualche caratteristica non ci saremo mai ricordati i Nomi, arrivavano e sparivano rapidamente alcuni.
ROBA DA NON CREDERE
Oltre alle hamacas la grande Palapa, se non sai cosa è una Palapa, torna a leggere quest’articolo qui, ospitava tende che, nei momenti di forte affluenza, finivano sparpagliate riempendo ogni spazio della Posada anche sotto il sole cocente. Vogliamo parlare del fatto che di bagni ce n’erano comunque solo due e due docce?
Niente problemi di massima occupazione, chi ci entrava ci si zeppava. Chiaramente mantenere i bagni puliti era un’impresa impossibile e così in quel periodo di calca che era normalmente a Natale e a Pasqua, si viveva nel tugurio. Se avete in mente la scena del bagno in Train Spotting potrei azzardare a fare una similitudine.
Nessun tipo di fornitura era concesso, neanche la carta igienica men che meno saponi di vario genere.
Il costo per soggiornare in hamaca o avere uno spazio in tenda era irrisorio circa 2-3Euro a persona, mi domando ancora come rientravamo dei costi di acqua luce e gas.
La mia totale inesperienza in questa fase iniziale era devastante se ci penso adesso, mi affidavo all’esperienza di una famiglia Zapoteca che aveva cominciato ad accogliere turisti nei primi anni 70 quando la spiaggia era raggiungibile solo a piedi per un cammino sterrato da Puerto Angel ed arrivarono i primi hippie che pagavano un pasto semplice e un posto in hamacas alle famiglie che vivevano li e neanche conoscevano il turismo e neanche sapevano cosa significasse viaggiare o fare le vacanze per hobby.
Solo negli anni 40 le prime famiglie tra cui quella di Pablo si erano trasferite dalla Sierra madre sulle coste dove coltivavano e tenevano galline, vacche e cavalli sotto richiesta di forza lavoro dei proprietari di enormi distese di terra.
In questo scenario i nostri clienti come già vi ho descritto erano viaggiatori easy, bohemien in cerca di avventure, surfisti con poche pretese e che volevano pagar poco o nulla. Allora il Messico era ancora parecchio economico.
SEI MAI STATO IN MESSICO? TI PIACEREBBE? scrivimelo nei commenti anche solo un Si mi piacerebbe e saprò che qualcuno legge questa roba e vuole che continui a scriverla.
link agli altri articoli sul tema: COME SONO DIVENTATA HOST– COME SI DORME IN HAMACAS
Beatrice
Gennaio 24, 2023Penso sia stato un periodo emozionante per te. Un grande arricchimento a livello personale. Ad ogni modo, in quegli anni, anche le vacanze italiane erano differenti e si avvicinavano molto a ciò che descrivi tu. Non si fornivano certo saponi e carta igienica (prerogativa degli hotel). La biancheria solo agli stranieri. Un italiano preferiva normalmente portarsela da casa. Mentre gli standard di pulizia erano sicuramente migliori di quelli che descrivi …. aspetto il proseguio del tuo racconto!!!
Joy
Gennaio 24, 2023Grazie beatrice per il tuo feedback. Ricordo che nel 2009 quando tornai in Italia e cominciai a gestire Affitti turistici ancora c’era parecchia confusione su dotazioni e servizi e tanta strada da fare…adesso siamo arrivati un pò troppo oltre a volte credo, ci allontaniamo dall’ospitalità local se continuiamo a rendere questo oro sempre più professionale. Ci vuole Corazon nell’opsitalità…sicuramente scriverò altri capitoli della storia.
Raffaella
Gennaio 24, 2023Guarda di Tico la verità il Messico non mi ha mai attirato..fino a che non ho letto la tua storia! Quando leggo le tue avventure mi sembra di vedere un film. Non ci saranno state regole,non ci sarà stata tanta pulizia ma secondo me ospitare era veramente conoscere le persone e magari stringere amicizie… Chissà i tuoi bambini come erano felici di vivere così liberi! Racconta ancora Joy la tua vita quotidiana li ..
Joy
Gennaio 25, 2023Grazie Rafaella è per me una vera emozione sentire che ciò che scrivo ti fa immaginare ciò che ho vissuto. Prima di approdare in messico anche io non lo avevo neanche calcolato sai? E’ stato il caso, un biglietto economico, un amica che mi invita ad andare con lei, allora dissi perchè no? avevo due soldini da parte, guardai sulla cartina dove si trovava il Messico e andai. Incredibile quanto è capricciosa la vita vero? grazie, grazie grazie alla vita che mi ha dato tanto e raccontarlo è un tuffo nel mio cuore per te e per chi legge.
Mick marito bross
Gennaio 25, 2023Cara Joy
Ho scelto di leggere e per L ennesima volta mi stupisco e rinnamorò di te e del Messico.
Desidero chiarire ch nn sono di larte, ma piacevolmente affascinato dai tuoi racconti che ci accompagnano insieme da undici bellissimi anni.
Ascoltare i tuoi racconti m da entusiasmo ed ogni volta inizia quel viaggio che paragono al film storico che nn smetteresti mai di rivedere.
Ogni dettaglio raccontato con gran semplicità e senza alcun arroganza.
Nel web s incontrano tanti personaggi che raccontano di viaggi ed esperienze, ma nessuno ad oggi è mai riuscito a farlo con L amore che imprimi tra le tue rughe.
Un giorno leggero il libro della tua vita, dove ritroverò anche i miei dettagli, e mi emozionerò immaginandoti ancora ed ancora
Grazie Joy
Joy
Gennaio 25, 2023Grazie mio grande Corazon, incontrati è stata una magia anch’essa da raccontare e nei miei libri ci sarà impressa anche la nostra di storie, mi aiuterai a continuare a vivere una vita che valga la pena raccontare. Grazie per appoggiarmi ed essere al mio finaco in tutte le improbabili iniziative che mi vengono in mente per fare di ogni giorno un opera d’arte.